Valutazioni e diagnosi
Valutazioni e diagnosi di DSA in età scolare
La Diagnosi su un sospetto disturbo di apprendimento viene effettuata da specialisti mediante il protocollo della “Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità che prevede:
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colloquio anamnestico e psicodiagnostico;
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valutazione neuropsicologica (livello intellettivo, memoria ed attenzione);
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valutazione di lettura scrittura e calcolo nelle diverse componenti;
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valutazione delle componenti linguistiche e metafonologiche.
Una volta individuato il profilo del bambino, si procede alla progettazione degli interventi nelle diverse aree in collaborazione con la scuola.
Valutazioni e diagnosi di DSA per l’adulto
Siamo specializzati nella diagnosi dei DSA anche per gli adulti che effettuiamo attraverso una batteria diagnostica dedicata. A fine valutazione oltre alla relazione diagnostica offriamo anche la certificazione valida per l'iscrizione all'università e la partecipazione ai concorsi pubblici.
Valutazione logopediche
Diagnosi specialistiche di primo e secondo livello di ritardi di linguaggio e disturbi specifici e semplici di linguaggio (disturbo fonologico, sintattico, morfosintattico in comprensione e/o in produzione). La diagnosi viene effettuata da una equipe formata da logopedista, psicologo e consulente neuropsichiatrica.
Valutazioni e progetti di potenziamento per l’ingresso alla primaria
Il Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) viene diagnosticato a partire dalla fine della seconda classe della scuola primaria. Tuttavia, è possibile individuare in età prescolare e nel primo anno della scuola primaria indicatori di rischio per la successiva comparsa di ritardo, difficoltà o disturbo dell’apprendimento.
Quando richiedere un approfondimento clinico e logopedico?
A partire dai 2-3 anni, quando il bambino non è comunicativo e non gioca in modo simbolico. Se, nell’area della comprensione, sembra capire o sentire male ciò che gli viene detto. Infine, qualora produca poche parole, semplificandole ed omettendo i funtori (preposizioni, articoli, etc.).
A 4-5 anni, quando persistono difficoltà fonetiche-fonologiche o morfosintattiche: il bambino produce parole corte e semplifica quelle più lunghe, non dice tutti i suoni della lingua, omette o fa errori con l'uso della morfologia.
Valutazioni neuropsicologiche e della plusdotazione
La plusdotazione riguarda la presenza di competenze cognitive superiori alla norma, grazie alle quali manifestano delle potenzialità in alcune aree di competenza. Questa è una caratteristica che si ritrova in circa il 2% dei bambini o dei ragazzi (Orsini, Pezzuti, & Picone, 2013; Kaufmann & Kaufmann, 2011). Valutare la plusdotazione e conoscerne le caratteristiche diventa dunque uno strumento utile nei vari contesti di vita, per rispondere adeguatamente ai bisogni del ragazzo, fornendo opportunità di crescita in linea con il suo potenziale.
La valutazione neuropsicologica e della plusdotazione prevede la somministrazione di test di livello intellettivo standardizzati - che permettono di individuare i punti di forza dei ragazzi e riguardano compiti di ragionamento, di aree linguistiche, di memoria, velocità esecutiva - test della creatività e altri test specifici per valutare le varie competenze. La valutazione prevede inoltre la somministrazione di questionari e colloqui con i genitori e il ragazzo, utili ad approfondire le varie componenti attentive, emotive e motivazionali. Vengono in seguito riferiti ai genitori i risultati all’interno di un colloquio di restituzione, in cui si concorda la progettazione degli interventi.
Valutazioni neuropsicologiche per i disturbi del comportamento, dell’attenzione e ADHD
La valutazione dei processi neuropsicologici e comportamentali viene effettuata su invio dei genitori o insegnanti che riferiscono difficoltà di attenzione, concentrazione o comportamento e se a seguito di colloquio anamnestico e somministrazione di prove preliminari si rilevano difficoltà comportamentali o attentive.
La valutazione consiste in colloqui con i genitori e il bambino e somministrazione di test e prove standardizzate utili ad approfondire le varie componenti attentive, emotive e motivazionali, che possono essere alla base delle difficoltà osservate.
Vengono in seguito riferiti ai genitori i risultati di questa attenta analisi, all’interno di un colloquio di restituzione, in cui si concorda la progettazione degli interventi utili al caso.
Valutazioni psicologiche
La valutazione psicologica viene effettuata per mezzo di test, osservazione diretta, questionari, colloqui e interviste. Ha l’obiettivo di ricercare e riconoscere segni e cause di un disagio psicologico, che può manifestarsi a livello comportamentale (oppositività, ritiro) o a livello emotivo (paure, ansie, tristezza). I risultati di tale indagine permetteranno di esplicitare il funzionamento del bambino/ragazzo e indicare possibili strategie risolutive al disagio o portato.
La valutazione psicologica consta delle seguenti fasi:
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Incontro con i genitori per raccogliere informazioni sul contesto familiare.
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Incontro di valutazione con il bambino (con o senza genitori a seconda dell’età o della problematica riportata).
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Incontro di restituzione con i genitori per concordare strategie più efficaci per gestire il problema a casa e concordare un eventuale intervento psicoterapico. A seconda della situazione, il terapeuta proporrà un lavoro maggiormente rivolto ai genitori o al bambino/ragazzo, in modo da conseguire gli obiettivi stabiliti sulla base delle risorse emerse.